PRESENTAZIONE DEL LIBRO

"CI VEDIAMO A CASA"

di Gigi De Palo, Presidente Nazionale del Forum delle Associazioni Familiari e Anna Chiara Gambini.

Sabato 27 ottobre 2018, ore 10,00 Presso la Sala Lazzati, Casa Pio X, via Vescovado 29, Padova

 

CI VEDIAMO A CASA

La famiglia e altri meravigliosi disastri

Mi sono ritrovata più di una volta a ridere da sola mentre leggevo le descrizioni così  condivisibili e accomunanti  della quotidianità della famiglia De Palo – Gambini.

Un “cortometraggio”  divertente che non risparmia scene evocative, confessioni sui timori delle famiglie di oggi  e riflessioni arricchite dalle due interpretazioni  –  di lei e di lui –  che si alternano e che nel loro insieme sanno illuminare le diverse sfaccettature di uno stesso accadimento: una ricchezza che sempre più la vita insegna a riconciliare e a valorizzare.

Il racconto inizia dagli albori della storia a due, con le difficoltà che si vivono appena ci si rende conto che amare è molto di più che essere innamorati, che amare fa andare oltre le proprie e altrui piccole e grandi fragilità, richiede complicità e ha bisogno del rispetto dello spazio dell’altro/a. Così si sceglie e si cerca di tenere vicini, di condurre questi due binari dalle origini, caratteristiche ritmi e velocità così differenti. Perché si percepisce che è proprio quello il viaggio che si desidera intraprendere.

Nell’ossimoro del sottotitolo sono riassunte tante quotidianità dipinte con varie tonalità: dalla più tenera e beata intimità coniugale, alle feroci parole pronunciate nella lite più violenta, come se non ci fosse un domani; dalla divertente scena dell’acquisto de “l’aggeggio per il test di gravidanza”, ai vivaci meeting di famiglia sul lettone; dalla consapevolezza dell’unicità di ogni figlio, alla sorpresa per il dono di un figlio “sorprendentemente diverso”; dalla gratitudine verso Dio per quanto ricevuto, al senso di responsabilità sociale e politica verso il mondo.

Tutto questo è famiglia e ogni famiglia “ha il suo odore”, ogni famiglia è un mondo “che va tutelato, rispettato, compreso, lasciato crescere spontaneamente ma mai abbandonato” e la condivisione tra famiglie è prezioso aiuto per chi si trova solo.

Come dicono gli autori, non c’è nulla di scontato nella famiglia. Anche se vi sono gesti che si ripetono ogni giorno, nessuna carezza o chiacchierata serale, nessuna notte in bianco e nessuna preoccupazione è scontata.

Il massimo che si può fare è mettersi in gioco sempre, totalmente.

Nonostante molti scrivano sulla e della famiglia, questi autori-attori, senza pretesa di proporre ricette universali, corrono il rischio di proporre anche la loro versione, da cui traspare limpido un forte invito a narrare la bellezza del matrimonio, il sollievo nel poter condividere fino nell’anima l’esistenza con una persona, la felicità del “guardare negli occhi i propri figli e dire senza paura che io e mamma litigheremo ogni giorno, ma staremo insieme per tutta la vita e anche oltre”. Perché gli affetti di famiglia ancora oggi sono in testa alle classifiche delle cose più importanti della vita e chi sceglie, nonostante le sfide da affrontare,  di formare una famiglia, lo fa perché ne percepisce prima di tutto la bellezza.

Il racconto delle ombre e delle difficoltà si accompagna al racconto delle luci e dei colori intensi che il giorno per giorno in famiglia porta con sé. Si confessa così, anche arrossendo, di “scureggiare insieme”   o di odiare la chat dei genitori della classe dei propri figli (come non condividere!), o di averne almeno una volta sicuramente dimenticato qualcuno sul vasino, o , come molte famiglie “che contano” secondo un diverso significato del termine, quanto sia importante  poter chiedere aiuto a qualcuno se il conto in banca raggiunge il color porpora prima della fine del mese.

Avviene quello che qualche sociologo (Goffman) definirebbe svelamento del retroscena, temibile e in genere  inopportuno,  che nella narrazione sulla famiglia crea invece un quadro completo, appagante, dal prezioso realismo, che ti fa ridere non perché si tratta di un racconto ridicolo, ma perché ti ci ritrovi personalmente, per intero.

 

Roberta

18/10/2018