LA PREGHIERA E’ ASCOLTO

da Famiglia Domani 1/2021 di G. Girola

Un percorso sulla preghiera: Elevazione dell’anima a Dio o risposta alla sua parola?

Secondo i Padri, la preghiera esprime il desiderio del bene supremo che abita l’uomo ed è intesa quale movimento del cuore verso l’infinito, l’eterno, l’assoluto. Ne consegue la seguente definizione: “La preghiera è l’elevazione dell’anima a Dio o la domanda a Dio di beni convenienti”, come scriveva sinteticamente san Giovanni Damasceno, definizione ripresa in Occidente da san Tommaso d’Aquino. Oggi questa definizione della preghiera, come ricerca di Dio da parte dell’uomo, appare insufficiente, perchè gli uomini e le donne del nostro tempo, in particolare quelli appartenenti alle nuove generazioni, sembrano essere allergici alle concezioni ascendenti disseminate in tutta la spiritualità cristiana. Tale insofferenza può essere salutare, in quanto ci aiuta a focalizzare un dato biblico: la Presenza di Dio è “data”, non raggiunta dall’uomo con le sue forze; all’uomo spetta l’accoglienza della sua venuta.  In altre parole, il Dio della rivelazione biblica non è l’oggetto della nostra ricerca, ma è colui che ha l’iniziativa, è il soggetto, è il Dio vivente che si dà, si consegna nella libertà amorosa, in costante ricerca dell’uomo. E’ lui che vuole e stabilisce un dialogo con noi, è lui che dalla Genesi fino all’Apocalisse viene, cerca, chiama, interroga l’uomo, chiedendogli semplicemente di essere ascoltato e accolto. Il Dio “che ci ha amati per primo” (1Gv 4,19) parla, dando inizio al dialogo; l’uomo reagisce attraverso la preghiera, che è sempre risposta a Dio, finalizzata all’amore verso di lui e verso i fratelli. Qui si vuole non tanto definire la preghiera cristiana, quanto piuttosto tentare di ricollocarla nell’alveo biblico. In esso emerge chiaramente che la preghiera non è ricerca di Dio, il suo fine è l’agàpe, la carità, l’amore; apertura alla comunione con Dio. (gg)…..

La preghiera è ascolto di Gianfranco Girola (da Famiglia Domani 1/2021, pg. 5,6,7)