Esultiamo, facciamo festa, uniamoci alla gioia della Chiesa, alla gioia di ogni uomo!
Ma perché gioire? Perché esultare? Gesù è risorto! La morte non ha vinto e dentro questa morte ci possiamo mettere tutte le situazioni di morte che conosciamo quali l’indifferenza, il dolore, la disperazione, l’emarginazione. La pietra, ‘benché fosse molto grande’, è stata ribaltata dal sepolcro e non c’è sepolcro la cui pietra non possa essere ribaltata. La Pasqua ci invita alla speranza, alla fiducia e alla tenacia. Pasqua significa passaggio dalla morte alla vita, un passaggio definitivo per cui la vita non può più essere distrutta. La morte non ha più l’ultima parola. Dio ci invita alla Vita, quella con la V maiuscola. Gesù ci vuole felici e ci invita a non mollare nelle situazioni che ci appaiono disperate quali ad esempio la perdita del lavoro, o una malattia, o il non sentirsi amati. Non dovremmo inoltre perseverare nel nostro egoismo, ma riconoscere i nostri errori, le nostre debolezze, ed essere in grado di perdonare innanzitutto noi stessi, accettare la nostra imperfezione, per poter riprendere il nostro volo ‘rinnovati’. Gesù ci invita alla resurrezione, al cambiamento, alla gioia. Ognuno di noi è chiamato a dare il meglio di sé, a lasciare che Gesù entri nella propria vita accogliendolo con pienezza, per lasciarsi travolgere e guidare. Così saremo in grado di ribaltare la pietra dal nostro sepolcro e passare alla Vita nella nostra vita. Buona Pasqua!
Ilaria e Filippo