FESTA DI TUTTI I SANTI E COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: FESTA DI SPERANZA.
Scrisse papa Giovanni Paolo II: “ La santità è la misura alta della vita cristiana ordinaria”.
Qualche anno fa, in una serata feriale mi trovavo con la mia famiglia a Galta di Vigonovo per partecipare all’Eucarestia e rivedere un amico: don Ruggero Ruvoletto. Ricordo che dopo la Messa, durante la conversazione amichevole, don Ruggero mi chiese quale grande peccato avessi commesso per non essermi accostato alla Comunione. Rimasi turbato da quel fraterno richiamo e pensai che gravi peccati proprio non ne avevo, forse c’era di fondo una coscienza “impolverata”. Da quel giorno questo monito mi ricorda di partecipare alla Messa in grazia di Dio, pronto a ricevere l’Eucarestia.
E oggi che amici come don Ruggero e altre persone care non ci sono più, la Comunione coi Santi assume un significato più ampio che la liturgia di questo periodo ci richiama. Ap. 7,2-4,9-14 “…ecco una moltitudine immensa che nessuno poteva contare, di ogni nazione, tribù, popolo…
Capita però che visitando i cimiteri il pensiero vada a chi è sepolto ai margini o in qualche angolo, magari con lapidi senza nome, a coloro che nella vita hanno litigato o erano in collera e che il caso ha voluto venissero sepolti a poca distanza, a chi in questi giorni è morto nell’immensità del mare o del deserto…
Ecco allora venir meno le nostre troppe certezze e presunzioni, che in breve svaniscono; ecco tornare alla mente le nostre giornate frettolose, le relazioni a volte superficiali anche nella vita di coppia e di famiglia, il nostro stare alla finestra. Ed ecco sorgere una domanda: “Potremo mai noi uomini di questo tempo aspirare alla santità?”
Per rispondere citiamo ancora le parole di Giovanni Paolo II: “A voi laici spetta di farvi santi e di testimoniare la fede mediante le virtù che vi sono specifiche: la fedeltà e la tenerezza in famiglia, la competenza nel lavoro, la tenacia nel servire il bene comune, la solidarietà nelle relazioni sociali, la creatività nell’intraprendere opere utili all’evangelizzazione e alla promozione umana. A voi spetta pure di mostrare che il Vangelo è attuale e che la fede non sottrae il credente alla storia, ma lo immerge più profondamente in essa.
Vorremmo concludere con un versetto del salmo 4 “…In pace mi corico e subito mi addormento: Tu solo Signore, al sicuro mi fai riposare “
Buon cammino di santità a tutti!
Natalino e Renata