FEBBRAIO 2016

Ma noi siamo...

Ma noi siamo una famiglia normale ?

 

Certamente si; siamo una famiglia con una stupenda bambina di dieci anni, con tanti impegni, con alti e bassi, con tanti amici, con molti parenti, con qualche litigio di coppia, con qualche problemino di lavoro e anche con la presenza di una brutta, bruttissima malattia: la sclerosi multipla.

Si, una brutta malattia degenerativa, comparsa subito dopo il nostro matrimonio, così come un fulmine a ciel sereno, sconvolgendo le nostre vite e cancellando all’istante ogni progetto per il nostro futuro, della serie “punto e, forse, a capo” e che capo !!!

Può una famiglia essere messa in ginocchio da un problema di salute ?

Può una malattia distruggere una famiglia ?

Domande che ci siamo posti e che ci poniamo tutti i giorni e a distanza di più di tredici anni da quel brutto giorno in cui abbiamo preso coscienza di questo nostro “problema”, abbiamo maturato le prime risposte.

Se qualcuno ci chiedesse come abbiamo affrontato e gestito la presenza della malattia nella nostra famiglia, avremo notevoli difficoltà a dare un’unica risposta razionale.

Dapprima lo sconforto, l’umiliazione, poi la delusione, poi la rabbia, poi la razionalità, poi gli abbracci, poi ancora l’irragionevolezza, poi l’ironia, poi il confronto, poi i consigli, poi la paura, poi …… poi la preghiera.

Si, la preghiera fatta di pianti, fatiche, di terapie, di piccole gioie, di sconforti, di presa di coscienza, di dono.

Si, dono alla vita, giunto inaspettato, proprio come un regalo, tanto desiderato, con l’arrivo di nostra figlia; una splendida bambina vivace, forte e sana.

Si, sana, nonostante tutto ciò che i medici ci avevano prospettato. Il dono della vita che ci ha donato nuova vita, serenità, gioia, voglia di nuovi progetti e una fede ancor più forte e matura che ci ha temprati ed aiutati a “gestire” il dolore, le limitazioni e a vedere ed apprezzare ogni giornata come una piccola conquista, come un’opportunità per amarci e riamarci ad essere felici nel nostro essere famiglia normale. “…..e finalmente faremo l’amore solo una volta o tutta la vita ….”

Siamo sempre più convinti e ne abbiamo le prove, che il buon Dio ci abbia ascoltato e donato la forza fisica e spirituale, e l’amore quotidiano per coltivare la nostra famiglia all’amore, alla semplicità e felicità, e di fronte a questo meraviglioso dono, la malattia assume un’importanza particolare e non assoluta.

“Io ero gli occhi per il cieco, ero i piedi per lo zoppo”

Siamo fragili, vulnerabili, ma forti della presenza di Dio, che ci rende sani e ci libera da ogni paura nell’affrontare la vita, cercando sempre la felicità nostra e per gli altri ……… “e anche se qualche volta la felicità si dimentica di noi, noi non ci dobbiamo mai dimenticare di lei, fino all’ultimo giorno della nostra vita “

Enrico, Elisa, Alice

 

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