Ci stiamo avvicinando alla festa del 2 novembre, la cui celebrazione è “protesa ad annunciare il regno di Dio in quel frammento di spazio che sarà investito per primo dalla luce del Risorto”.
In questi ultimi anni la nostra vita familiare è stata scossa dalla scomparsa di giovani amici cari che hanno lasciato nel dolore le loro spose e i loro figli.
L’incontro con la morte, sconvolgente e inatteso!
“La vicinanza al dolore altrui non beneficia solo chi la riceve ma anche chi la dona perché il condividere la pena per la morte degli altri è già un disporci, un adattarci all’idea di questo inevitabile evento, per quando ci colpirà da vicino … passo verso l’accettazione personale della nostra realtà umana che è pur sempre una …COMPARSA sulla scena del mondo. Siamo come le foglie, …Ce lo ricordassimo di tanto in tanto” (Patrizio Rigoni).
Resta la certezza che forte come la morte è l’Amore.
e
“ciò che più conta, è che siamo eterni,
che dureremo, che sopravviveremo…
non so come, non so dove, ma tutto
perdurerà: di vita in vita,
e ancora da morte a vita,
come onde sulle balze,
di un fiume senza fine”.
- M. Turoldo
Stefania e Alberto