“Un pieno di vita”
L’ultima domenica di questo mese durante le celebrazioni eucaristiche sarà proclamato il brano del Vangelo di Matteo in cui il Signore ci invita a vivere sereni e a godere di ciò che siamo e di ciò che abbiamo, affidandoci alla Provvidenza. Dice infatti Gesù: “non preoccupatevi della nostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? (…) E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita?” (Mt 6, 25-28).
L’esortazione di Gesù il più delle volte viene disattesa proprio da noi credenti che siamo più preoccupati per i beni materiali ed interessati alla misura ed alla quantità delle cose, tant’è che ci poniamo spesso domande del tipo: “quanto tempo mi resta da vivere? che cosa mi succederà in futuro?”, piuttosto che “come sto vivendo il mio presente? é bella la mia vita qui ed ora?”
Se da un lato Gesù ci dice esplicitamente che è inutile arrovellarci sulla lunghezza della nostra vita e sul futuro che ci attende, dall’altro lato ci lascia intendere che i nostri pensieri e, ancor di più, i nostri gesti quotidiani possono incidere sulla qualità della vita nostra e dei fratelli. La sua esortazione dunque non deve essere intesa come un invito all’ignavia ed all’accidia, ma come un monito a cogliere l’attimo, a vivere intensamente il presente, a fare un vero e proprio “pieno di vita”. Il buon Samaritano, nel prendersi cura dell’uomo percosso dai malfattori, si è preso cura anche di se stesso, ha rimesso nel giusto ordine le priorità della sua giornata, ha compiuto gesti di amore per la vita sua e del suo prossimo.
Ecco, per fare un “pieno di vita” anche “mentre fuori c’è quel tempo grigio” – come canta Jovanotti – dovremmo fare come il buon Samaritano: prenderci cura del nostro prossimo con gesti di amore gratuito, partendo dalle piccole cose: un abbraccio o una carezza ad un familiare, chiedere “scusa” e “permesso” al nostro amato, dire un grazie sincero a chi ci aiuta e si fa nostro amico anche nei modi e nei momenti più imprevisti.
Papa Francesco, in occasione della 39^ Giornata Nazionale per la Vita – 5 febbraio 2017 – ci invita in particolare a prestare attenzione alle esigenze dei bambini e dei nonni, delle persone che si trovano all’alba e al tramonto della vita terrena. I gesti di amore nei loro confronti rappresentano senz’altro un pieno di vita anche per i genitori e i figli che li compiono, perché la vita autentica genera amore e l’amore alimenta giorno per giorno la nostra vita.
Antonella e Gianluca