all’Incontro Mondiale delle Famiglie 2018
Disponibili in cinque lingue, sono corredate da itinerari musicali, video e clip multimediali
http://www.laityfamilylife.va/content/laityfamilylife/it/sezione-famiglia/incontro-mondiale-delle-famiglie/wmof2018.html
I Vangeli ci consegnano pochissimi racconti riguardanti le vicende della Santa Famiglia di Nazareth. Molto è lasciato al nostro immaginario, considerando che sono circa trenta gli anni in cui Gesù vive a Nazareth con i suoi. I pochi episodi trasmessici diventano allora fondamentali per scorgere il m istero di questa Famiglia. L’unico racconto che ci presenta Gesù dodicenne (a quel tempo l’età non di un semplice ragazzo, ma di una persona che da poco ha raggiunto l’età della maturità) che interagisce con i suoi genitori si trova nel Vangelo di Luca ed è il cosiddetto racconto del “ ritrovamento di Gesù nel tempio a disputare con i dottori della legge ”. Ci saremmo sicuramente aspettati la narrazione di una pagina idilliaca della Santa Famiglia, un po’ come quella degli spot pubblicitari , in cui tutti i me mbri della famiglia sono belli, sempre sorridenti e luminosi, nella totale e assoluta reciproca intesa, invece, con nostra grande meraviglia, il Vangelo ci consegna tutta un’altra storia. Per usare un termine oggi molto di moda, la Famiglia di Nazareth “ va in crisi ”. Maria e Giusep pe sono persone religiosissime, vanno puntualmente ogni anno al tempio di Gerusalemme per la festa di Pasqua, come ci racconta Luca stesso, portano con loro Gesù per educare anche Lui a questi ritmi religiosi, ma all’improvviso, d urante il viaggio di ritorno da Gerusalemme, dopo una giornata di cammino non trovano Gesù nella comitiva. Questa Famiglia va a pregare, ma a quanto pare la loro preghiera e la loro devozione religiosa non la preserva da questo 2 genere di vicissitudini fami liari. Immaginiamo poi cosa possano provare Maria e Giuseppe dinanzi a questo evento assolutamente imprevisto. Un padre e soprattutto una madre possono ben capire l’angoscia assurda in cui un genitore sprofonda quando non trova più suo figlio e non sa dove cercarlo. Insomma, questa Famiglia Santa non ci fa una bella figura, non ci dà una buona testimonianza e non può esserci da esempio. Perché l’evangelista Luca ci tiene a raccontare e a lasciare nella storia questa vicenda così drammatica? Tutto ciò smonta il nostro modo di pensare questa Famiglia, e sicuramente ci proietta verso altro, altrove, verso un mistero più grande che sfugge alla nostra comprensione. Papa Francesco, allora, in Amoris laetitia apre i nostri occhi proprio su questo mistero: « La Bibbi a è popolata da famiglie, da generazioni, da storie di amore e di crisi familiari, fin dalla prima pagina, dove entra in scena la famiglia di Adamo ed Eva, con il suo carico di violenza ma anche con la forza della vita che continua (cfr. Gen 4) » (Al 8). La Parola di Dio non ci presenta affatto un’immagine idealistica e astratta di famiglia, come ci saremmo aspettati, ma offre al nostro sguardo storie varie di famiglie concrete, con la singolarità e l’unicità delle loro problematiche, difficoltà e sfide. La Parola ci proietta proprio nella realtà con « la presenza del dolore, del male, della violenza che lacerano la vita della famiglia e la sua intima comunione di vita e di amore » (Al 19). Allo stesso modo « si presenta l’icona della famiglia di Nazareth, con l a sua quotidianità fatta di fatiche e persino di incubi, come quando dovette patire l’incomprensibile violenza di Erode, esperienza che si ripete tragicamente ancor oggi in tante famiglie di profughi rifiutati e inermi ».