“L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio Salvatore
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente,
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;.
ha rovesciato i potenti dai troni,
e innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri
per Abramo e la sua discendenza, per sempre.” (Luca 1,46-55)
MARIA, DONNA DI PARTE
“No, non fu neutrale. Basta leggere il Magnificat per rendersi conto che Maria si è schierata. Ha preso posizione cioè dalla parte dei poveri, naturalmente. Degli umiliati e offesi di tutti i tempi. Dei discriminati dalla cattiveria umana e degli esclusi dalla forza del destino. Di tutti coloro, insomma , che non contano nulla davanti agli occhi della storia.
Maria ha fatto una precisa scelta di campo. Si è messa dalla parte dei vinti. Ha deciso di giocare con la squadra che perde.”
Queste righe scritte da Don Tonino Bello ci hanno fatto riflettere come genitori sul nostro stile educativo familiare. Spesso siamo impegnati a trasmettere il meglio ai nostri figli, dare loro molte occasioni di crescita e sostenerli perché i risultati siano sempre migliori. Ci sentiamo come invischiati in una logica veloce, dove ogni occasione è unica e importante.
Manca il tempo per fermarsi ad incontrare ed ascoltare l’umanità che ci circonda, ad accogliere la grande ricchezza nascosta in ogni persona a partire dai nostri figli.
La lettera di questa mamma ci è sembrata come il canto di Maria.
IL MIO BAMBINO AMA LA NEVE
Il mio bambino ama la neve. E il baseball. E la corsa, e l’atletica.
Il mio bambino è appena entrato alle scuole medie.
Prima media.
Trepidante, spaventato, curioso.
Il mio bambino aveva i lacrimoni agli occhi il secondo giorno di scuola.
Un insegnante è “un po’ handicappato”.
E lui ha pianto perché i suoi compagni lo prendevano in giro.
Non ha il coraggio di fare a pugni per difendere gli handicappati.
Per fortuna. Ma piange perché il professore è deriso.
Il mio bambino ha una sorella handicappata.
Il mio bambino ha avuto alcune lezioni d’informatica.
Il mio bambino ha il computer a casa ma, per fortuna, non lo ama molto.
Il mio bambino ama la bicicletta. E il baseball.
L’insegnante d’informatica, dopo un mese di scuola, l’ha sgridato
perché col computer è troppo lento.
Gli altri, sono molto più bravi. Più veloci.
E lui non sa usare il computer.
E l’insegnante lo sgrida.
Il mio bambino ama la bicicletta.
E il prato. E gli uccelli.
Il mio bambino ama gli “handicappati”.
E piange di nascosto se il suo professore viene deriso.
Donaci Maria la forza di cogliere i forti segnali di verità, di speranza e di libertà che ogni giorno ci regalano i nostri figli.
Aiuta noi genitori ad essere per loro uomini e donne di parte, capaci di accoglienza, ascolto; compagni di viaggio pronti a chinarci per bere alla sorgente di ogni umanità che ci viene incontro; testimoni credibili della bellezza e della gioia di fidarsi di Dio.
Silvia e Livio