"Dio ci insegna ad avere in Famiglia un Amore paziente..."
Il tempo della Pasqua è il periodo per noi in cui la Resurrezione di Cristo è densa del suo sacrificio fatto per la salvezza di tutti morendo sulla Croce, ma, nello stesso tempo, è anche motivo di una profonda Gioia perché annuncio di una Nuova Vita.
La quotidianità porta la Famiglia a dover affrontare ostacoli e difficoltà di ogni tipo, a dover, a volte, anche prendere decisioni non facili: la precarietà del lavoro, la malattia di persone care, la lontananza degli amici, il poco tempo e la stanchezza per colpa della frenesia, le difficoltà economiche o di salute, i momenti in cui ci sembra che l’Amore, la coppia o la stessa Famiglia abbiano fine; non dobbiamo però dimenticare che la Risurrezione non è riferita al corpo fisico, ma invece allo spirito, il nostro essere interiore che deve rinascere, risorgere ogni qualvolta si trova ad affrontare le difficoltà, le sfide che la vita ci pone davanti.
Proprio quando incappiamo in situazioni che ci sconvolgono o ci creano gravi impedimenti e non ci lasciano vedere, percepire i “segni e la presenza” di Cristo nella nostra Famiglia, proprio allora bisogna scuotersi, muoversi, correre, cercare, comunicare con altri, per capire cosa cela il mistero della Pasqua.
Sarebbe bello rivivere la stessa sensazione provata da Maria di Magdala: quando era ancora buio, si recava al sepolcro, notando che la pietra dello stesso non era al suo posto; quindi correva da Pietro e dal discepolo che egli amava per annunciare questo… la sua preoccupazione, l’ansia, il mistero perché non sapeva che cosa fosse accaduto, ma la Gioia poi di scoprire di essere partecipe di un grande annuncio: la Resurrezione di Cristo, così difficile da comprendere. Tutto poi diventa chiaro con il confronto con Pietro e il discepolo.
Se Maria di Magdala davanti al sepolcro non avesse agito in tal modo, parlando di ciò che aveva visto, correndo preoccupata per la scomparsa di una persona importante, magari impaurita per quello che gli altri avrebbero pensato, il sepolcro vuoto non sarebbe stato un segno importante e la Risurrezione di Gesù sarebbe stata inutile. Soltanto la ricerca comune e l'aiuto degli uni agli altri portano finalmente a ritrovarsi insieme, riuniti nel riconoscere il Signore.
“Dio ci insegna ad avere in Famiglia un Amore paziente, l’uno verso l’altro; se manca tale Amore, la Famiglia perde l’armonia, prevalgono gli individualismi e la Gioia si spegne. La Gioia vera che si gusta in Famiglia non è qualcosa di superficiale, non viene dalle cose, dalle circostanze favorevoli… viene piuttosto da un’armonia profonda tra le persone, che tutti sentono nel cuore, e che ci fa sentire la bellezza di essere insieme, di sostenerci a vicenda nel cammino della vita” (Papa Francesco).
E’ grazie a questo che noi come singoli, ora con maggiore forza possiamo testimoniare la grazia ricevuta da Cristo, l’Amore che si è incarnato e per noi si è donato fino al sacrificio della Croce. Allora come non ringraziare e cercare di ricambiare quell’Amore ricevuto, donando la propria vita al prossimo, come Lui per primo ha fatto per noi… dopo tutto basta poco: l’Amore dilaga, si espande, si diffonde, ma bisogna spargerlo, curarlo, proteggerlo, e se tutti noi riuscissimo a fare un solo gesto in questa direzione, allora sì che il cielo e la nuova vita potrebbero scendere su questa terra.