DICEMBRE 2015

AVVENTO tempo di...

AVVENTO tempo di…
 
Attesa,
Silenzio, preghiera, contemplazione
 
Queste parole sono alcune di quelle che ci hanno accompagnato, sabato 28 novembre all’incontro “Un corredino invisibile agli occhi”.
Una giornata particolare per coppie in attesa di un figlio, che hanno dedicato un tempo per sé, un tempo per entrare nel mistero grande che è la vita.
Per poter sentire, con-dividere, vivere un’emozione grande, che a volte sfugge, e darsi il permesso di contemplare, di entrare nel profondo di ognuno di noi.
E’ ricchezza, è fortezza, è occasione per ascoltare il silenzio, che ti parla.
Un tempo per Padri e Madri, così da far sentire e far vivere una madre un po’ più padre e un padre un po’ più madre, e creare insieme quell’armonia che nasce dalle parole, dal dialogo, dal sapersi incontrare e accogliere, dal saper creare quella Tenerezza: “che potrebbe essere la Tenerezza di DIO che ci guarda con occhi colmi di affetto, che accetta la nostra miseria, Dio innamorato della nostra piccolezza” (Omelia 24.12.14 di Papa Francesco)
E questo ci aiuta ad essere genitori attenti, aperti, in ascolto, collaborativi e trasmettitori di Valori, di Fede.
Pensiamo al versetto che dice “nulla è impossibile a Dio” (Luca 1,37) che ci permette di cogliere, nonostante le difficoltà, le ingiustizie, le sofferenze, che “LUI c’è”, basta affidarsi a LUI. Possiamo essere attenti a cogliere i momenti che abbiamo, ogni giorno e che ci danno la possibilità di entrare, in silenzio, nella preghiera, nella contemplazione, nell’attesa.
Desiderare, ricercare, ecco la vita che si apre a molte emozioni, a sentimenti di speranza, al futuro. 
Papa Francesco, all’apertura della Porta Santa a Bangui, capitale Spirituale del Mondo, ha accompagnato questa celebrazione con queste parole:
pace, misericordia, riconciliazione, perdono, amore.
AMORE e PACE, e nell’omelia di questa 1° domenica di Avvento, sempre nella Cattedrale di Bangui, ci ha detto:
“L’Avvento è il tempo per preparare i nostri cuori al fine di poter accogliere il Salvatore, cioè il solo Giusto e il solo Giudice capace di riservare a ciascuno la sorte che merita. Qui come altrove, tanti uomini e donne hanno sete di rispetto, di giustizia, di equità, senza vedere all’orizzonte dei segni positivi. A costoro, Egli viene a fare dono della sua giustizia. (cfr. Ger. 33,15). Viene a fecondare le nostre storie personali e collettive, le nostre speranze deluse e i nostri sterili auspici… Sì, Dio è Giustizia! Ecco perché noi, cristiani, siamo chiamati ad essere nel mondo gli artigiani di una pace fondata sulla giustizia.”
 
Gabriella e Carlo