SETTEMBRE 2015

verso il Sinodo

 

“La buona novella dell’amore divino va proclamata a quanti vivono questa fondamentale esperienza umana personale, di coppia e di comunione aperta al dono dei figli, che è la comunità familiare. La dottrina della fede sul matrimonio va presentata in modo comunicativo ed efficace, perché essa sia in grado di raggiungere i cuori e di trasformarli secondo la volontà di Dio manifestata in Cristo Gesù.” (Documento preparatorio al Sinodo sulla Famiglia)

 

Si tratta di un tema che ognuno di noi, in qualità di coniuge e genitore, è chiamato a sentire proprio e a testimoniare. Il fato che la Chiesa abbia dedicato un percorso biennale a questo tema è testimonianza sia dell’importanza dell’istituto famigliare nell’ambito della pastorale e della vita delle nostre comunità sia dele difficoltà che questo istituto sta vivendo in questi anni.

Ma come possiamo essere adeguati e preparati ad un compito di questa importanza e delle modalità con cui viverla nel nostro quotidiano? Come è possibile testimoniare il senso del vincolo del Matrimonio come noi lo intendiamo a chi non condivide il messaggio Cristiano e non è interessato a farlo proprio?

Queste sono alcune delle domande che ci poniamo ogni volta che incontriamo coppie di amici che si sono separati/divorziati o di fidanzati che ci affiancano nel percorso di accompagnamento al matrimonio senza convinzione e senza il desiderio di capire veramente cosa significhi essere sposi nel nome di Cristo.

La risposta, fortunatamente, è molto più semplice di quanto ci aspettassimo ed è indicata sia nella Omelia in chiusura della V Assemblea del Sinodo dei Vescovi, n. 7 (25 ottobre 1980) “Perciò il Sinodo, parlando del ministero pastorale verso coloro che sono passati ad una nuova unione dopo il divorzio, loda quei coniugi che, pur angustiati da gravi difficoltà, tuttavia hanno testimoniato nella propria vita l’indissolubilità del matrimonio. Nella loro esistenza si coglie infatti una valida testimonianza di fedeltà verso l’amore che ha in Cristo la sua forza e il suo fondamento” sia nel messaggio di Papa Francesco nell’udienza generale del 29/05/2014 “La testimonianza più persuasiva della benedizione del matrimonio cristiano è la vita buona degli sposi cristiani e della famiglia. Non c’è modo migliore per dire la bellezza del sacramento! Il matrimonio consacrato da Dio custodisce quel legame tra l’uomo e la donna che Dio ha benedetto fin dalla creazione del mondo; ed è fonte di pace e di bene per l’intera vita coniugale e familiare”.

E’ il matrimonio stesso, in quanto Sacramento, ad essere immagine attraverso la vita dei coniugi dell’amore di Dio verso il suo popolo. E’ il fatto stesso di vivere il rapporto di coppia, nelle sue difficoltà, nelle gioie di tutti i giorni, nell’affrontare le sconfitte e le debolezze proprie e del coniuge ma sempre e comunque come due elementi di un’unica realtà che è di per sé elemento vivo di testimonianza.

Ci piace quindi salutarvi come ha fatto il Santo Padre a conclusione del suo intervento citato sopra: “Carissimi, oggi ringraziamo Dio per la testimonianza di tanti sposi, che in tutto il mondo, fidandosi della grazia del Signore e della forza del proprio amore, rimangono nella sacramentale unione matrimoniale. Sosteniamo i fidanzati con la preghiera, con il consiglio e con l’aiuto, affinché abbiano il coraggio di mettersi a rischio e creare un’unione indissolubile e, con la benedizione di Dio, costruire felici famiglie”.

Giampaolo e Annarita