Cosa è necessario per avviare la pratica matrimoniale?
- Preparazione remota
La Chiesa ritiene necessaria, prima del Matrimonio, la partecipazione, nella parrocchia dove si risiede oppure in altra parrocchia, a un itinerario formativo specifico “una sorta di ‘iniziazione’ al sacramento del matrimonio che fornisca loro gli elementi necessari per poterlo ricevere con le migliori disposizioni e iniziare con una certa solidità la vita familiare” ((Papa Francesco, Amoris laetitia n. 207). Al termine dell’itinerario è opportuno sia rilasciato un attestato di partecipazione.
- Esame dei futuri sposi
Il parroco che istituisce la pratica matrimoniale esegue il cosiddetto “esame” delle due persone che chiedono di sposarsi: si tratta di un colloquio individuale necessario per constatare che nulla si opponga alla valida e lecita celebrazione del matrimonio.
- Documenti canonici
- Certificato di battesimo per uso matrimonio (va richiesto presso la parrocchia in cui si è stati battezzati e non deve superare i sei mesi dall’emissione).
- Certificato di cresima se ricevuta (n nel caso in cui l’annotazione dell’avvenuta cresima non sia stata riportata nel certificato di battesimo. Tale documento va richiesto nella parrocchia dove si è stati cresimati). A tal proposito è utile ricordare quanto indicato nel Rito del Matrimonio (CEI, Rito del Matrimonio, Premesse generali, 2004, n. 18): “Se è possibile farlo senza grave difficoltà,
- Eventualmente il certificato di stato libero qualora uno dei due nubendi dimori o abbia dimorato, dopo il 16° anno di età, per più di un anno fuori dalla Diocesi.
Oltre ai documenti canonici è necessario presentare al parroco che istituisce la pratica matrimoniale anche l’attestato di frequenza all’itinerario prematrimoniale.
- Documenti civili
- Copia della Carta d’identità.
- Certificato Contestuale (da richiedere all’Ufficio Anagrafico di residenza: certifica in un unico certificato le informazioni anagrafiche e lo stato civile).
E le pubblicazioni?
- Il parroco che istruisce la pratica matrimoniale, una volta accolto l’esame della coppia che chiede il matrimonio, le consegna un documento con la richiesta di pubblicazione da portare all’Ufficiale dello Stato Civile del Comune.
- Avuto di ritorno il documento di pubblicazione vidimato dall’Ufficiale di Stato Civile, il parroco procede all’esposizione delle pubblicazioni canoniche in parrocchia ed eventualmente consegna ai due che richiedono il matrimonio la richiesta di pubblicazioni da consegnare ai parroci dove hanno la residenza anagrafica.
- Una volta che le pubblicazioni canoniche e quelle civili sono state esposte il tempo necessario (otto giorni consecutivi che in parrocchia devono comprendere anche due giorni festivi) il parroco dell’istruttoria matrimoniale raccoglie tutti i documenti e, se necessario, ne riporta gli estremi nello Stato dei documenti.
- Nel caso in cui nessuno dei nubendi abbia la residenza nel Comune dove è ubicata la parrocchia a cui si sono rivolti per la pratica matrimoniale, il parroco che istruisce la pratica si rivolge al/ai parroco/i dove i fidanzati hanno la residenza anagrafica affinché questi chieda/no le pubblicazioni civili al Comune. Il parroco della parrocchia di residenza di uno o entrambi i nubendi si occuperà di far avere al parroco che istruisce la pratica le pubblicazioni vidimate assieme al documento di nulla osta della propria Curia diocesana se diversa da quella del parroco a cui invia le pubblicazioni.