Vegliate e pregate in ogni momento (Lc 21, 36)

Avvento e Natale: tempo che rinnova la speranza

Come rimanere svegli, attenti, pronti a cogliere il momento e il luogo in cui il Signore viene? È molto facile disorientarsi, essere incerti, aspettarlo dove egli non viene e impedirgli di mettersi sulla nostra strada (nelle nostre consuete abitudini, nei nostri progetti…).
C’è un solo modo per rimanere vigilanti: pregare. La preghiera, dice Gesù, ci darà la forza di “andare oltre a tutte quelle cose che stanno per accadere”, e ci farà vedere con lo sguardo di Dio tutti gli avvenimenti per non essere colti dalla paura. Tutto sarà più semplice se sapremo cogliere in ogni evento lieto o triste, anche in famiglia, il Signore che viene per non lasciarci soli, per farci maturare, per avvicinarci a lui.
La preghiera ci permetterà anche di alzare il capo, cioè, di attendere senza timore il Figlio dell’uomo. Ci renderà pronti ad accoglierlo e a condividere quegli spazi dove egli ci vuole guidare.
L'Avvento ed il Natale devono diventare per noi, per la coppia, per la nostra famiglia tempo di attenzione reciproca, anche nei regali, per andare oltre noi stessi. Non sempre possiamo e dobbiamo pensarla allo stesso modo, ma sempre possiamo sforzarci di ascoltare e capire le ragioni dell'altro, imparando a perdere, per amore, anche il nostro pensiero.
Pregare in famiglia è un andare oltre le formule, anche se sono sempre necessarie, è vivere atteggiamenti, è ‘perdere’ il proprio punto di vista, è perdonare. A volte, in famiglia, si presentano problemi più grandi di noi. Ma la soluzione è sempre la stessa: ascoltarci, accoglierci, credere nell’amore dell’altro. Dialogare tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli e sorelle diventa preghiera insieme in ogni momento. E’ li il Signore che viene.
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