Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui (Lc 2,33)

Stupirsi di fronte alla vita

Quante volte ci siamo stupiti e ci stupiamo di fronte ai nostri figli, alla loro vita che ci interroga e ci provoca…
Ci siamo mai chiesti cos’è per noi la nostra vita?
Sicuramente si tratta di qualcosa che c’è stato dato senza che noi l’avessimo richiesto: un regalo, un dono; di solito il dono che ci viene fatto diviene di nostra proprietà, ma non questo. La nostra vita non ci appartiene e non possiamo disporre a nostro completo piacimento, anche se possiamo decidere come meglio impiegarla.
La vita è già di per sé un dono di valore, ma diventa tanto più preziosa quanto più prendiamo coscienza del suo scopo ed impariamo a farla fruttificare.
La vita è un dono che va accettato così com’è. Sta a noi scoprire quel significato meraviglioso e quel valore prezioso che la nostra vita già porta con sé e farne dono agli altri. Ed, infatti, proprio quando riesco a donare, almeno alle persone a me più vicine, un pezzetto se pur piccolo delle mie gioie, delle mie sofferenze, dei miei pensieri, del mio cammino, del mio “vivere”, che mi dono al mio stesso Padre e creatore allora scopro l’importanza della mia vita.
Non è un caso che tra milioni di spermatozoi e tanti ovuli ci sia stato proprio quell’incontro che ha fatto nascere me o te.
Dio ha voluto proprio me, te, lei, lui, con tutti i nostri pregi e difetti, le nostre angosce e sofferenze, ma anche le nostre gioie, la nostra allegria, la nostra disponibilità.
L’umanità è come un grande tappeto colorato che cela un disegno bellissimo, un disegno che solo Dio vede nella sua completezza. Ciascuno di noi è un filo che contribuisce a rendere più bello questo disegno. Nessun filo è indispensabile, ma tutti i fili sono utili ed importanti e il tappeto perderebbe la sua bellezza se anche un solo filo mancasse.
Oriella e Rizzieri