“Voi siete il sale della terra …..Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5,13-14)
Il sale in cucina può trovare utilizzo come insaporitore e come conservatore di cibi. Gesù chiama ieri i suoi discepoli, noi oggi, a far nostre le proprietà di questo alimento per “spanderle” e “spenderle” su questa nostra terra.
Il sale ha bisogno dell’acqua, del cibo, della terra, di un elemento oltre a se stesso per sprigionare la propria sapidità; nelle nostre relazioni familiari abbiamo bisogno di un coniuge, dei figli, dei parenti per costruire rapporti d’amore.
Non possiamo essere sale allora se non coltiviamo anche il terreno su cui questo si deve “sciogliere” e non possiamo essere luce se non poniamo attenzione alla direzione che questa assume.
Le nostre famiglie sono i luoghi dove possiamo vivere la vita, accoglierla dal momento del concepimento fino al suo spegnimento ma ciò che ci contraddistingue come cristiani non sta solo nell’atteggiamento di apertura alla “vita”, nel suo essere e divenire, bensì nell’opportunità che abbiamo di “insaporirla” ed “illuminarla” coltivando l’attaccamento e l’aderenza ad un grande “Amore”.
In questa dimensione la vita che passa nelle nostre case con le sembianze di una gioia, una malattia, una difficoltà educativa con un figlio, un lutto, può essere letta ed interpretata in modo diverso se riconosciuta come proveniente da Dio.
La vera felicità nasce forse dal sentire un po’ più vicino a noi Dio e forti di questo amore diventare sale e luce del mondo.
Michela e Riccardo