OTTOBRE MESE MISSIONARIO

Lei voleva che fosse il Signore a “tirarla su” verso la santità.

Ottobre è il mese missionario.
Si apre con la festa della “piccola Teresa”, patrona delle Missioni,
lei che non si è mossa dal Carmelo per tutta la sua giovane vita,
lei che chiedeva “un ascensore” a Dio per diventare santa,
sennò, diceva “non ce l’avrebbe mai fatta da sola”.
Lei voleva che fosse il Signore a “tirarla su” verso la santità.
Proprio il giorno dopo la Chiesa, che è Madre e Maestra, ci affida alla soave e continua protezione degli Angeli Custodi.
A proposito!
Che dolcezza trovarmi alla sera, seduta ai piedi del letto del nostro figlio più piccolo, ascoltare lui che mi canta l’Angelo di Dio per me, per la sua mamma.
E mi dice: “Ma tu lo cantavi l’Angelo di Dio alla tua mamma?”.
Il cuore si stringe, nella nostalgia e con rammarico devo ammettere:
”No, Giovanni, non gliel’ho mai cantato!!!”.“L’avresti fatta felice, tanto felice!”
mi risponde raggiante, nella saggezza dei suoi pochi anni.
Il mese di Ottobre è per noi e per la nostra famiglia un mese ricco di dolci ricordi.
Molte feste di compleanno e festività tanto care si celebrano in questo mese, l’Ottobre Missionario.
La missione: questo partire, lasciare tutto per andare dove apparentemente non c’e’ niente e trovare invece tutto perché troviamo Dio, il Suo Amore, la Sua Gioia, la Sua Pace.
Ad alcuni è proprio chiesto di prendere un aereo e volare verso terre lontane, vivere tra persone che ti donano tutto quello che hanno con una gioia che sa di Paradiso.
Ad altri è chiesto di stare qui, nella propria casa e vivere nell’amore la propria vita.
E noi, sposi cristiani, fedeli ogni giorno al nostro amato, dal quale ci è venuto tanto bene, fedeli all’amore ai nostri figli, che cresce con loro e con loro si trasforma, per diventare sempre più puro e accogliente, fatto di preghiera e contemplazione, noi viviamo così la chiamata missionaria racchiusa già nel nostro Battesimo.
 
                                                

La vita in due
(S. Giovanni Crisostomo)
Grazie, Signore,
perché ci hai dato l'amore
capace di cambiare
la sostanza delle cose.

Quando un uomo e una donna
diventano uno nel matrimonio
non appaiono più come creature terrestri
ma sono l'immagine stessa di Dio.
Così uniti non hanno paura di niente.
Con la concordia, l'amore e la pace
l'uomo e la donna sono padroni
di tutte le bellezze del mondo.
Possono vivere tranquilli,
protetti dal bene che si vogliono
secondo quanto Dio ha stabilito.

Grazie, Signore,
per l'amore che ci hai regalato.

 
Lucia e Paolo Fiscon