Nuove forme dell’abitare.
Questo libro nasce dalle persone.
Questo libro nasce dall’aver incrociato lo sguardo di desiderio di tante donne e tanti uomini. Il desiderio di un futuro diverso, fatto di un costante quanto impegnativo esserci l’uno per l’altro.
Ci siamo ogni volta stupiti della forza e della tenacia di quello sguardo.
Lo sguardo è quello di chi ha capito che l’uomo abita il mondo, non sta in un appartamento. Le abbiamo chiamate cosi, le nostre case: alloggi e appartamenti. Ne abbiamo fatto in questi ultimi cento anni persino un mercato speculativo, enorme.
E in questo modo che ci siamo separati, è in questo modo che ci siamo ritrovati soli. (…)
Un nuovo modo di abitare la vita, i luoghi, la casa: ecco che cosa è urgente e importante.
Un modo che, ripensandoci, tanto «nuovo» non è. Si tratta di riscoprire una condizione esistenziale costitutiva di ciascuno di noi, ovvero il nostro essere persona, il nostro essere sociali, il nostro essere relazione. Nasciamo da qualcuno, l’ombelico lo testimonia in modo indelebile sulla nostra stessa pelle; siamo catapultati in un mondo stracolmo di gente; viviamo la nostra quotidianità in un continuo contatto con l’altro. È inevitabile, proprio perché costitutivo.
(Dall’Introduzione)