BUON NATALE 2024!

Abramo aveva fede, non sperava
affinché Dio, sul monte, fermasse la sua mano.
Ne sperava Maria che dal suo ventre
nascesse il Redentore che frangerà la Storia.
Entrambi non sapevano il perché:
dissero sì, pur ignorando il come.

La speranza e altra cosa, virtù ancella di fede.
Speranza e fantasia, immaginazione,
desiderio plasmato in forma viva,
fessura o crepa in cui s’insinua luce,
respiro pieno dopo un’immersione,
il vagito che colma d’aria il petto
gridando, sono qui, tu dove sei?
Speranza è sguardo che non si distoglie,
pazienza che ammansisce la frenesia del subito
un muscolo dell’anima che pulsa involontario,
per lenire il tormento, del forse chissà mai.

Nostalgia di futuro che il passato ha istruito,
strada tracciata, via via camminando,
fiducia che il possibile non volga mai in diniego:
destino che si incorpora in ricordo,
speranza come origine e promessa
che affamata si nutre e al contempo si alimenta.

Ma è soprattutto volontà creativa
che specchia la creatura al suo Creatore
E imprime nell’artista l’analogo potere
finché un segno pur minimo rimanga
a dire la Bellezza che dai giorni
trasmigra nell’Eterno e ne ritorna
in reciprocità di dono inesauribile.

di Stefano Valentini

(dalla Mostra Spes alla Gran Guardia di Padova)

 

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