Film: Io sono ancora qui

da ACEC Sussidio Giubileo 2025 di don Gianluca Bernardini

Che cosa può dare speranza

a chi cerca verità per una persona improvvisamente scomparsa e di cui non si ha più traccia? La ri­sposta dipende dalle circostanze in cui ciò è avvenuto. Se, infat­ti, la sparizione è causata da un’ingiustificata incarcerazione in un Paese in cui l’autorità politica è rappresentata da un regime di controllo e di terrore, allora di speranza ce n’è davvero poca. È quanto avvenuto in molteplici nazioni del Sud America che, nello scorso secolo, hanno visto l’avvicendarsi al potere di go­verni autoritari e autocratici, i quali hanno fatto massiccio uso di detenzioni illegali di avversari politici o presunti tali, torture e, quindi, uccisioni, le cui prove venivano fatte sparire insieme ai corpi dei malcapitati, meglio noti come desaparecidos, cercati per decenni dalle proprie famiglie di origine.

Da una vicenda realmente accaduta si muove il maestro brasi­liano Walter Salles di ritorno al cinema dopo undici anni di pau­sa.

Candidato all’Oscar come miglior film in lingua straniera per Central do Brasil (1998), Salles racconta in Io sono ancora qui (Ain­da estou aqui) una delle pagine più dure della storia del suo Pa­ese, quelle sparizioni e uccisioni avvenute durante la dittatura militare, con cui tutto il continente latino-americano sta ancora facendo i conti (sul tema vedasi l’ottimo Argentina, 1985 di San­tiago Mitre).

LA STORIA

Ispirandosi all’omonimo romanzo di Marcelo Paiva, viene narrata la drammatica sparizione nel 1971 del padre Marcelo Rubens, ex-deputato socialista, e della straordinaria forza e resilienza della madre Eunice per cercare la verità e insieme proteggere i cinque figli. A dare corpo alla protagonista è una intensa Fernanda Tor­res, figlia d’arte di quella Fernanda Montenegro, oggi novanta­cinquenne, che qui ne interpreta la Eunice anziana, e che grazie al già citato capolavoro di Salles divenne la prima attrice suda­mericana candidata all’Oscar.

 

Temi

Presentato in concorso alla 81a Mostra internazionale d’arte ci­nematografica di Venezia, dove ha ricevuto il premio per la mi­glior sceneggiatura firmata da Murilo Hauser e Heitor Lorega, Io sono ancora qui è un affresco di speranza, quella di una donna, moglie e madre che è ben consapevole di cosa sia accaduto al marito, e che cerca un’ammissione di colpa da parte dello Stato, anche quando la dittatura militare viene rimpiazzata dall’attuale sistema democratico. Il suo sperare e insieme lottare con tutte le armi possibili ha la forma della resilienza, in fisica la capacità di un materiale di assorbire un urto senza rompersi e, per estensio­ne, in ambito psicologico l’abilità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.

Per Eunice la forza che le permette di continuare a sperare è data dai cinque figli avuti con Rubens, ai quali cela del tutto o in parte l’amara verità, a seconda dell’età della prole, dimostrando una forza interiore fortissima per non abbandonarsi pubblicamente allo sconforto e alle lacrime. Ai ragazzi la donna, a più riprese, dice di “sorridere”, come in una scena piuttosto evocativa e rias­suntiva dell’intera pellicola nella quale la famiglia deve posare per la foto di una rivista che ha scritto un pezzo sulla sparizione di Paiva e, alla richiesta del fotografo di mostrare il dolore per l’assenza del padre, Eunice li esorta a mostrare al contrario un bel sorriso. È quasi uno schiaffo all’ignoranza di un regime che crede di poter governare con la forza, la violenza e la menzogna. Sor­ridere alla vita diviene, così, l’unica arma rimasta per alimentare la speranza e sopravvivere dentro un dramma che si scioglierà definitivamente solo parecchi decenni più tardi quando la verità verrà finalmente riconosciuta dal governo brasiliano.

https://www.saledellacomunita.it/sussidio-per-il-giubileo-2025/

All’interno del Sussidio per il Giubileo 2025 si trovano gli approfondimenti a cura di Arianna Prevedello, referente per la formazione e la cultura di ACEC

Invitandovi a scaricare e consultare il Sussidio per il Giubileo 2025 cliccando sul bottone qui sopra, vi anticipiamo…

L’editoriale di don Gianluca Bernardini

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