Film: Noi e Loro

da ACEC Sussidio Giubileo 2025 di Eliana Ariola Commissione film

Fino a dove può arrivare l’amore di un padre? Quali montagne può scalare? Quali fiumi e mari attraversare?

Si può continuare a voler bene a un figlio che vediamo allontanarsi sempre di più,
correre verso un precipizio e cadere, toccare il fondo? Saremmo ancora capaci di tendergli una mano perché possa rialzarsi? È quanto si chiedono (e ci chiedono) le sorelle francesi Delphine
e Muriel Coulin, che hanno portato all’81a Mostra del Cinema della Biennale di Venezia (2024) un film di grande forza: Noi e loro (Jouer avec le feu). La discesa negli inferi della disperazione
per un padre, che assiste allo sbandamento del figlio ventenne dietro un fanatismo neonazista, una cultura dell’odio xenofoba e intollerante.

LA STORIA
Francia, oggi. Cittadina di provincia, non lontano da Parigi. Pierre è un operaio vedovo che sta crescendo due figli appena ventenni, Louis e Fus. Il primo è posato e studioso, appena accettato
all’Università La Sorbona, e in procinto di trasferirsi a Parigi. Fus, il maggiore, più taciturno e problematico del fratello, non riesce a trovare un lavoro e quando anche la possibilità di diventare calciatore professionista gli viene preclusa da un brutto incidente, la frustrazione si trasforma in rabbia, rendendolo facile preda di un gruppo di estremisti violenti, che lo blandiscono, lo “accolgo-
no” facendolo sentire importante, parte di un progetto. La tragedia è dietro l’angolo.

TEMI
“Continuerei a voler bene a mio figlio – si interrogano le registe – se sviluppasse idee diametralmente opposte alle mie? Siamo in grado di perdonare proprio tutto? In un clima politico in cui stanno vin-
cendo gli estremi, queste sono le domande che ci hanno guidate nella realizzazione del film. Questa storia di famiglia, convinzioni politiche, vergogna e riconciliazione è anche la storia del nostro Paese”.

Noi e loro è un “piccolo” film di grande risonanza. Il tema, infatti, apre una vasta gamma di sensazioni e riflessioni sul rapporto genitori-figli, sui dualismi smarrimento-ascolto, sanzione-riconciliazione, bene-male. Pierre, Fus e Louis hanno affrontato, insieme, un grande dolore e sono rimasti uniti e affiatati. Ma i ragazzi sono cresciuti, le personalità si sono delineate e i rapporti si sfilacciano,
il dialogo s’interrompe, soprattutto quello tra Pierre e Fus. Il padre si tormenta, è come se si trovasse davanti improvvisamente un estraneo: Fus si allontana ogni giorno un po’ di più e Pierre non riesce a strapparlo alla vertigine del male che lo sta avviluppando. Ma non si lascia spaventare, tende sempre la mano con coraggiosa speranza. Pierre soffre per il figlio e con il figlio, per non aver capito in tempo, per averne rispettato la libertà fino in fondo e fino all’estrema amarezza di assumersi la responsabilità morale di scelte che non ha mai condiviso e tantomeno incoraggiato.
Il film denuncia un male che si va diffondendo in Francia, come in Italia e in altri Paesi: il riaffiorare di forze antisistema di matrice neonazista, che intercettano la disperazione e la solitudine di tanti giovani che hanno rinunciato a un percorso formativo culturale serio e all’idea di trovare con il lavoro indipendenza economica e identità sociale, un posto nel mondo. Questa piccola storia familiare di dolore, frustrazione e violenza è anche il racconto di un sofferto itinerario di perdono che, soprattutto nella scena finale, non può non richiamarci alla memoria la parabola del “Padre misericordioso” (Lc 15, 11-32): un figlio che si perde e un padre che con un abbraccio gli restituisce identità e dignità.
Un’opera acuta e necessaria, dove la regia non è mai invadente, ma si muove in sottrazione a favore della storia e della caratterizzazione dei personaggi. Straordinaria l’interpretazione di Vincent Lindon – Coppa Volpi a Venezia81 –, tutta giocata su sguardi (quanto amore, quanta preoccupazione, quanta cura riesce a comunicare!), postura, silenzi; senza nulla togliere ai bravi Benjamin Voisin e Stefan Crepon nei panni dei due figli Louis e Fus.

https://www.saledellacomunita.it/wp-content/uploads/2024/12/Sussidio_Giubileo2025.pdf

 

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