LO SPIRITO E NOI
Dopo 40 giorni da quando Cristo ha cambiato la vita dei discepoli ed ha cambiato la storia dell'umanità, si manifesta lo Spirito Santo come potenza che può rovesciare qualsiasi cosa, far parlare lingue nuove e indicare nuove strade.
Ad un certo punto della nostra vita ci è chiesto di fare delle scelte, di percorrere appunto strade nuove, lo diciamo spesso ai nostri figli che quel momento prima o poi arriva e talvolta ci può trovare impreparati ed impauriti.
Affidarsi allo Spirito Santo non significa aspettare qualcosa che ci liberi da quel momento in modo misterioso, bensì viverlo appieno accettando tutti i nostri limiti e le nostre debolezze.
Lo Spirito indica OGGI la strada di noi sposi come la strada dei futuri sacerdoti che saranno nominati questo mese.
Come lo fa…
Condividiamo assieme alcune riflessioni traendo spunto dal passaggio della lettera ai Corinzi (1.Cor 12, 7).
“A ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune”.
Viene focalizzato ancora una volta in questo passaggio la centralità della persona mettendo in risalto le particolarità che rappresentano i punti di forza e le debolezze.
Da questa particolarità nasce quello che siamo, e ancor più la consapevolezza di queste nostre caratteristiche ci aiuta a percorrere la nostra strada.
Accettare la diversità nostra e degli altri non è semplice e ancor più conviverci, c'è bisogno di pazienza ed attenzione, c'è bisogno insomma di aver cura l'uno dell'altro.
Tra coniugi quante volte dobbiamo fare esercizio per parlare tra di noi o con i figli di rispettare i tempi dell'altro o di usare degli accorgimenti sempre diversi a seconda di chi ci troviamo di fronte per chiedere qualcosa o ancor più per condividere emozioni e stati d'animo, qui è lo Spirito Santo che agisce.
Ci viene da pensare anche ai futuri sacerdoti, quante volte si troveranno a mediare posizioni che potrebbero non essere le loro, ma proprio qui è lo Spirito che agisce mettendo in luce le particolarità loro e quelle delle persone che hanno davanti, smussando angoli, trovando compromessi, cercando la pace, aiutando in maniera silenziosa.
Lo Spirito agisce ed è in noi se accettiamo ogni giorno con pazienza quello che siamo.
Il dono è proprio questo, e dopo che ce ne siamo resi conto, lo possiamo mettere a disposizione degli altri.
Sarà più bello del previsto perché metteremo noi stessi e solo noi stessi in gioco, né una virgola in più né una in meno, proprio così come lo Spirito ci ha voluti.
Il Bene comune quindi, il bene che possiamo fare diviene una realtà concreta e non sarà più né utopia né tanto meno dovere, sarà semplicemente essere se stessi in mezzo agli altri.
Andrea e Cristiana