SETTEMBRE … costruire una casa

"...se uno decide di costruire una casa, che cosa fa prima di tutto?..."

Siamo sposati da 9 anni, abbiamo tre bambini e siamo in attesa del quarto figlio. Le vacanze sono appena terminate e ci prepariamo al rientro alla “normalità”, a quella quotidianità che non è sempre facile affrontare dopo un periodo di riposo prolungato. Fortunatamente sentiamo di aver ricaricato le batterie avendo vissuto quest’estate come un regalo per la famiglia, gustandoci la gioia di stare insieme, godendo della vicinanza più stretta con i nostri cari che abbiamo potuto frequentare più a lungo in montagna, in momenti di festa e di spensieratezza.

Sappiamo che sarà un periodo intenso quello che ci attende: Celeste comincerà il primo anno di scuola materna, Andrea inizierà la prima elementare, mentre Emma andrà in terza; bisognerà decidere quali attività sportive ed extrascolastiche sarà possibile fargli frequentare, compatibilmente con i tanti impegni familiari. E soprattutto ci sarà un nuovo arrivo ad allietare la nostra famiglia: tutti hanno fatto progetti per il nuovo fratellino, non abbiamo ancora scelto il nome, ma abbiamo cambiato l’auto e stiamo ingrandendo casa per accoglierlo.

Leggendo la liturgia di questo mese, troviamo il passo che fa proprio al caso nostro (Luca 14, 25-33) “…se uno decide di costruire una casa, che cosa fa prima di tutto? Si mette a calcolare le spese per vedere se ha soldi abbastanza per portare a termine i lavori…La stessa cosa vale anche per voi: chi non rinunzia a tutto quello che possiede non può essere mio discepolo.” Gesù ci chiede di fare bene i conti perché se decidiamo di seguirlo dobbiamo essere pronti a tutto, ma soprattutto capaci di amarlo più della famiglia più della nostra stessa vita. Ed è proprio questa la sfida.

In questi mesi noi stiamo eseguendo dei lavori di ampliamento della nostra casa; quanti imprevisti, quante difficoltà, quante spese non preventivate, quanta fatica nel conciliare tutto con il ritmo familiare. Così anche la vita riserva sorprese, imprevisti, difficoltà; pensiamo che dobbiamo abbandonarci alla volontà di Dio e cercare di leggere i Suoi progetti che vanno oltre la programmazione, le previsioni, i calcoli che umanamente si fanno nel quotidiano.

Ci accorgiamo che non sempre basta aderire al Suo progetto di vita che inizialmente possiamo aver intuito per noi; ma bisogna fare ogni giorno un atto di fede e fiducia in Lui.

Inoltre ci chiediamo come genitori se riusciremo a dare a tutti e quattro i nostri figli quelle attenzioni di cui avranno bisogno, se sapremo gestire gelosie e tensioni, capire i loro bisogni e farli sentire ugualmente speciali ed unici accettando le loro diversità e le cose che non sapremo capire o gestire; come il Padre Misericordioso che, senza pretendere spiegazioni o scuse, senza risentimenti, ha accolto a braccia aperte e pieno d’amore il figlio che era perduto.

Anche noi vorremmo riuscire ad avere questo atteggiamento verso i nostri figli, perché anche loro crescano con una sensibilità ed attenzione verso gli altri e sappiano capire i bisogni e le esigenze dei loro fratelli, per poter diventare insieme quella realtà familiare che abbiamo pensato inizialmente come sposi, quando abbiamo nel nostro piccolo “disegnato il progetto e calcolato le spese”.

Lara e Massimo