Archivi della categoria: Il pensiero del mese

Un cammino che continua…

Unire fede e vita in famiglia

“Un cammino che continua…” è l’espressione con cui vengono introdotte le linee portanti degli Orientamenti Pastorali 2010-2011 e, come famiglie, nulla sentiamo di più corrispondente alla nostra realtà, caratterizzata dallo snodarsi continuo delle vicende familiari che si costruiscono l’una a partire dall’altra, l’una dentro l’altra, in quello stile di cammino rispettoso e paziente del passo di ciascuno ma anche stimolante ed incoraggiante a spingerci verso un oltre sempre pieno di promesse.

Tu gradisci la sincerità del mio intimo, nel segreto del cuore mi insegni la sapienza. (dal Salmo 50)

La sapienza che Lui c’insegna abita nel nostro quotidiano

Come in un buon rapporto di coppia l’amore va coltivato nei piccoli gesti, così la sapienza del cuore, che Lui c’insegna, abita nel nostro quotidiano che instancabilmente possiamo ricalibrare e orientare…. Il segreto è lasciar spazio alla Sua Sapienza… anche in questo tempo di vacanza!

«Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». (Lc 1, 38)

Maria: donna attraverso la quale Dio assume la natura umana

Maggio è il mese tradizionalmente dedicato a Maria. Questa devozione ci porta spesso a meditare su Maria come figura di mediazione e di intercessione nel rapporto tra Dio e l’uomo. Maria, innanzitutto, è la donna attraverso la quale Dio assume la natura umana: tutti gli uomini sono figli e hanno una mamma e anche la storia di Gesù parte da questa prima e fondamentale esperienza.

Alzando lo sguardo osservarono che la pietra era già stata fatta rotolare, benché fosse molto grande (Mc 16,4)

Pasqua: tempo di gioia

Esultiamo, facciamo festa, uniamoci alla gioia della Chiesa, alla gioia di ogni uomo! Ma perché gioire? Perché esultare? Gesù è risorto! La Pasqua ci invita alla speranza, alla fiducia e alla tenacia. Pasqua significa passaggio dalla morte alla vita, un passaggio definitivo per cui la vita non può più essere distrutta.

In quel tempo, Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano ed era guidato dallo Spirito nel deserto (Lc 4,1)

Quaresima: dal deserto alla tavola apparecchiata

Come mai proprio nel deserto? Cosa possono offrire la terra arida, il caldo torrido, i cespugli avvizziti? Sembra un luogo desolato, eppure proprio il suo essere essenziale, lo fa scegliere come posto privilegiato per incontrare, intuire il significato profondo della propria vita: il fatto che un luogo sia “vuoto” non significa che sia sterile, contrario alla vita, ma piuttosto che sia pronto a riceverla.

Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui (Lc 2,33)

Stupirsi di fronte alla vita

Quante volte ci siamo stupiti e ci stupiamo di fronte ai nostri figli, alla loro vita che ci interroga e ci provoca… La vita è, per tutti, un dono di valore.L’umanità è come un grande tappeto colorato che cela un disegno bellissimo, un disegno che solo Dio vede nella sua completezza. Ciascuno di noi, con la sua vita, è un filo che contribuisce a rendere più bello questo disegno. Nessun filo è indispensabile, ma tutti i fili sono utili ed importanti e il tappeto perderebbe la sua bellezza se anche un solo filo mancasse.

I pastori poi se ne tornarono, glorificando e lodando Dio (Lc 2, 20)

Portatori di amore e strumenti di pace nella quotidianità

Chi prende coscienza dell’amore infinito che Dio ha rivelato nell’umanità del proprio Figlio, “il Cristo, il Salvatore”, non può che comunicare a tutti la sua gioia. La gioia diviene incontenibile solo quando ci si rende conto che la “buona notizia” è per tutto il popolo, anche per le persone umili come i pastori, per tutte le genti e che il Figlio di Dio è venuto a portare la salvezza per tutti.

Partorirà un figlio che sarà chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi (Mt 1, 23)

L'attesa trepidante ci dispone all'accoglienza gioiosa

Il vangelo della vigilia di Natale, in cui l’attesa trepidante si dispone all’accoglienza gioiosa, presenta la genealogia di Gesù, un elenco apparentemente arido di nomi, di ognuno dei quali è detto due volte “generò”, uno come padre e l’altro come figlio. E’ dentro questa storia e questa famiglia che nasce quel Bambino che ancor oggi suscita tenere nostalgie e desideri di festa.

Vegliate e pregate in ogni momento (Lc 21, 36)

Avvento e Natale: tempo che rinnova la speranza

L'Avvento è il tempo simbolo dell'attesa, del rimanere svegli pronti a cogliere il Signore che viene. Natale è il momento per recuperare il valore della speranza e del nostro credere in un Dio che, per amore, si è fatto carne per noi per restarci accanto e condividere la nostra vita. La preghiera ci darà la forza di “andare oltre ” e vedere in ogni evento, lieto o triste, il Signore che è con noi, con le nostre famiglie.